Mozart e Linley nel primo concerto di primavera (18 aprile ’21)

«Linley era un vero genio», dichiarerà Mozart a Michael Kelly nel 1784: «se fosse sopravvissuto, sarebbe diventato uno dei più importanti gioielli del mondo musicale».

Nell’aprile del 1770, accompagnato dal padre Leopold, il quattordicenne Wolfgang A. Mozart soggiornò per qualche giorno a Firenze. Il viaggio era dovuto al maniacale sfruttamento paterno del figlio prodigio, portato in tutte le corti d’Europa a far mostra dei suoi eccezionali talenti per trarne i migliori vantaggi, anche economici. Il giovinetto, sotto la ferrea guida paterna, praticamente non conosceva né frequentava coetanei; stava vivendo la sua vita solo in compagnia di adulti.

Ritratto di Linley Jr ad opera del ritrattista inglese
Thomas Gainsborough (Google_Art_Project)

In quei pochi giorni fiorentini Leopold portò il ragazzo alla corte del Granduca di Toscana, dove era maestro un musicista, il livornese Pietro Nardini, allievo prediletto di Tartini a Padova, già noto in tutta Europa come grande violinista e compositore. Guarda caso Nardini era un’autorità musicale anche a Lucca, dove ogni anno per la festa di Santa Croce era invitato regolarmente a esibirsi coi suoi amici musicisti. Pochi anni prima del ’70, col giovane Boccherini, Cambini, Manfredi e lo stesso Nardini era nato il primo quartetto d’archi professionistico europeo, che si esibì più volte sempre alla Festa di Santa Croce a Lucca. Leopold Mozart era affascinato dalle innovazioni musicali italiane e dalla abilità violinistica del livornese e volle presentargli il suo enfant prodige.

L’incontro avvenne alla presenza degli allievi che frequentavano le lezioni di Nardini. Fra questi si notava un giovane mingherlino, quattordicenne anche lui, originario di Bath, in Britannia, talentuoso e figlio d’arte, come il padre di cui portava nome e cognome, Thomas Linley, violinista. Thomas e Wolfgang, mentre gli adulti discettavano di musica, si annusarono e familiarizzarono come due cuccioli e, per tutto il tempo del soggiorno fiorentino dei Mozart, trascorsero ore a giocare, a ridere e scherzare; e soprattutto a suonare insieme, allietando e stupendo i presenti. Furono giorni indimenticabili, soprattutto per Wolfgang, da sempre segregato dai suoi coetanei. Ne nacque una amicizia che è mostrata da scambi epistolari, di cui è rimasta la sola testimonianza di una lettera autografa, dell’aprile del 1770, a Tommasino, come era chiamato il ragazzo a Firenze.

Linley, dal canto suo, era egualmente un ragazzo prodigio e già dal 1768 era arrivato a Firenze per perfezionarsi con Nardini, con cui resterà fino al 1771, all’età di quindici anni. I tre anni fiorentini segnarono profondamente la vita di Tommasino: qui l’adolescente maturò non solo abilità musicali, ma anche relazioni ed affetti duraturi. Lo testimonia la corrispondenza intrattenuta col Maestro Nardini, che in una lettera dell’estate 1773 a Linley scrive: “Carissimo mio Tommasino, Con infinito piacere e consolazione ho ricevuto la carissima vostra del 20 maggio scaduto, dalla quale sento la vostra buona salute e conosco l’affetto, che mi conservate, del quale potete assicurarvi di esser ben corrisposto, chè io vi amo e vi stimo sopra tutti i miei scolari”

Dopo il corso di perfezionamento fiorentino, Linley fece ritorno in Inghilterra, dove animò la vita musicale di Bath come primo violino fino al 1776, quando Linley padre divenne uno dei gestori del Teatro Drury Lane e la famiglia si trasferì a Londra: qui diresse l’orchestra del Teatro e compose opere andate purtroppo perdute in un incendio del Teatro stesso. Sono sopravvissute invece alcune sonate e concerti per violino, lavori corali e musica d’opera. Il Concerto in fa maggiore che viene eseguito il 18 aprile è in prima assoluta italiana.

Una morte prematura accomuna la sorte dei due geni musicali. Il giovane Linley, detto anche il Mozart inglese, morì nel Lincolnshire nel 1778, all’età di 22 anni, per un banale incidente mentre traversava il fiume in battello. «Linley era un vero genio e, se fosse sopravvissuto, sarebbe diventato uno dei più importanti gioielli del mondo musicale». Così disse Mozart nel 1784, sette anni prima di morire, prematuramente anche lui, ricordando il suo primo e fugace compagno di giochi.

Scarica la locandina dei Concerti di Primavera 2021 di Animando a questo indirizzo e il programma di sala del concerto del 18 aprile pv (redatto da Mauro Di Grazia sulla scorta di informazioni ricevute da Gianluca La Villa) a questo indirizzo.

One Thought to “Mozart e Linley nel primo concerto di primavera (18 aprile ’21)”

  1. Claudio Montani

    Grazie all’autore dell’articolo. Poco noto questo momento dell’amicizia giovanile di Mozart e Linley.

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