Dal Settecento inglese di Gibbs/Geminiani a Senigaglia. 18 giugno, h 21 Chiesa dei Servi LU

JOSEPH GIBBS (1698-1788), Sonata n.1 in re minore per violino e pianoforte (arr. Moffat)

LUDWIG V. BEETHOVEN, Sonata n.7 in do minore op.30 n.2 per pianoforte e violino

AMANDA MAIER-RÖNTGEN (1853-1894), Sonata in si minore per violino e pianoforte

LEONE SINIGAGLIA (1868-1944), Sonata in sol maggiore op.44 per violino e pianoforte

                         Christian Joseph Saccon, violino —- Massimiliano Genot, pianoforte

Nella “National Portrait Gallery” di Londra è conservato un quadro del celebre pittore settecentesco Thomas Gainsborough (1727-1788), ritraente il compositore e organista Joseph GIBBS e sullo sfondo volumi di partiture di CORELLI e GEMINIANI. Questi sono i referenti del musicista inglese di cui poco sappiamo se non che condusse una lunghissima vita di quasi novantanni, regolata e serena, come organista a Ipswich e compose otto belle sonate per violino e basso continuo e sei Quartetti (per due violini, un tenore, un violoncello o clavicembalo). La Sonata n.1 in re minore, che oggi presentiamo nell’elaborazione dell’Ottocentesco Moffat, mostra, rispetto alla solida costruzione dei modelli cennati, una notevole originalità e varietà. Secondo il critico Jonathan Woolf si tratta di “Sonate piene di vita e spesso sorprendentemente impegnative dal punto di vista tecnico. I modelli sono italiani per lo più, Corelli e Geminiani, ma anche influenzate da Haendel… La Sonata n.1 è particolarmente bella”.

La Sonata n.7 in do minore op.30 n.2 è tra le dieci sonate per pianoforte e violino di BEETHOVEN una delle più belle e sta alla pari con la Sonata a Kreutzer. Va notato che le prime Sonate di Beethoven erano intitolate come “Sonate per clavicembalo o fortepiano, con un violino” e la n.7 era una “Sonata pour le pianoforte avec l’accompagnement d’un violon”!

Amanda MAIER-RÖNTGEN fu una brillante violinista svedese del secondo Ottocento; compose Sonate e un Concerto per violino e orchestra e fu prodiga di consigli allo stesso Brahms che si accingeva a comporre le sue tre celebri sonate per violino e pianoforte. Nella Sonata in si minore pubblicata nel 1878 e qui presentata c’è in pieno il mondo di Brahms filtrato però da una consumata diretta esperienza di solista di violino. Questa Sonata, fatta rivivere anni fa dalla Elmira Darvarova, concertmaster del Metropolitan di NY, si ascolta oggi in prima italiana.

La Sonata in sol maggiore op.44 per violino e pianoforte di Leone SINIGAGLIA, dedicata a e battezzata dal grande violinista Arrigo Serato nel 1933 a Torino, mostra ad avviso del musicologo Alessandro Zignani “un compositore al termine del proprio percorso esistenziale: lo racconta la condotta nostalgica, quasi “straniata”, del discorso musicale, dove le variazioni tematiche vanno alla ricerca della loro idea germinativa, come un figlio esule, tornando dopo tanto tempo alla casa natale, cerca la madre. Sonata oscuramente cromatica, memoria di quella giovanile di Richard Strauss, simile rassegna di ciò che la Mitteleuropa stava perdendo per l’odio tra i popoli, è una delle pagine più alte, per questo organico, di tutto il Novecento”. Per questa Sonata Sinigaglia fu ammesso tra i membri onorari della Accademia di Santa Cecilia nel 1936. Due anni dopo vennero le leggi razziali e la sua voce fu soffocata

(Note di  GIANLUCA LA VILLA).

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