Concerto tenutosi lo scorso 24 aprile 2022 nella Chiesa dei Servi a Lucca.
La mozartiana Ouverture de “Le Nozze di Figaro”, in perfetto stile Settecentesco, introduce al più moderno compositore italiano fra Ottocento e Novecento, Ermanno WOLF-FERRARI (Venezia, 1876-1948): la sua opera più eseguita anche oggi, “Il Segreto di Susanna” sintetizza nel nome della Contessa Susanna, protagonista, due personaggi de Le Nozze mozartiane, la Contessa di Almaviva e Susanna, promessa sposa di Figaro.
Wolf-Ferrari fu compositore di musica operistica, sinfonica e da camera, molto apprezzato ed eseguito specialmente fino al primo dopoguerra. Le sue opere più note e ancora in cartellone, oltre a “Il segreto di Susanna”, sono “Le donne curiose” e “I quattro rusteghi”. La perdita del favore del pubblico lo fece precipitare in una profonda crisi anche economica.
La sua vita, negli ultimi anni, fu temporaneamente riaccesa dal rapporto con la giovane violinista Guila Bustabo (1916-2002), alla quale dedicò nel 1943 il bellissimo concerto di stasera. Alla tessitura della parte del violino partecipò attivamente la stessa violinista, cosicchè si può ben definirla coautrice oltre che esecutrice della prima nel 1944.
Il Concerto in re maggiore per violino e orchestra op.26 è a tutti gli effetti un capolavoro. Nei movimenti Fantasia, Romanza, Improvviso e Rondò finale, il violino conduce la linea melodica, di stile più affine ai concerti del secolo precedente, che non a quelli contemporanei.
Il legame tra il vecchio Wolf-Ferrari, ormai negli anni del tramonto, e la affascinante violinista nel pieno della giovinezza doveva però finire ancor prima della morte del compositore, anche se da esso è nata questa magnifica composizione, che per l’avvenire li unisce ancora, in un concerto che è davvero un meraviglioso canto d’amore tra maturità e gioventù, sotto l’ala della Musica.
La ripresa attuale fa seguito alla prima italiana ad opera della stessa Laura MARZADORI con la Orchestra Città di Ferrara e la direzione di Marco Zuccarini il 14 aprile 2012 nel Teatro Comunale di Ferrara, per iniziativa di Gianluca La Villa e del Comitato per i Grandi Maestri.
Segue il Concerto in do magg. per violoncello e orchestra op.31 “Invocazione”, dello stesso Wolf-Ferrari.
“Raro trovare un concerto dove il violoncello canta, e lo fa da tenore lirico puro, dalla prima all’ultima battuta”, scrive il critico Alberto Cantù e conclude: “Oggi forse Wolf-Ferrari può essere riabilitato. Il tempo del successo popolare legato al teatro – del successo ‘tout court’ – è passato, certo; e non può tornare. È passato però anche il tempo in cui si credeva in un Novecento obbligatoriamente ribelle e iconoclasta. Vi è spazio per apprezzare compositori come Wolf-Ferrari”.
Al violoncello stasera la giovane Erica PICCOTTI, nata a Roma nel 1999, nominata Alfiere della Repubblica Italiana “per gli eccezionali risultati in campo musicale in giovane età”.
Conclude questo concerto rievocativo il poema sinfonico Ero e Leandro del lucchese ALFREDO CATALANI, pagina sublime purtroppo raramente eseguita: è un ritratto musicale di Amore e Morte sulle tracce del mito antico cantato da Ovidio. Catalani è qui alle prese con un tema romantico che così descrive: «la notte era serena, il mar tranquillo; Ero, la vergine di Abido, sola nella sua torre aspetta il suo Leandro venga nuotando dall’opposta via dell’Ellesponto; Il cielo si abbuia e il mare minaccia tempesta; Leandro non giunge, Ero piange e invoca su di lui la pietà degli dei; La tempesta infuria; Al chiarore dei lampi Ero scorge una figura che si dibatte nel mare. Leandro giunge; Estasi; Spunta il giorno. La tempesta è finita. Leandro deve tornare. Si precipita nelle onde e muore».
Ci piace pensare come questa intensa composizione fosse amata e interpretata da Arturo Toscanini, fedelissimo amico di Catalani e unico a stargli vicino fino alla morte, a Milano, nel 1893.
(dalla introduzione di Gianluca La Villa)
